La Comunità monastica di Bose è stata fondata nel 1968 per iniziativa di fr. Enzo Bianchi, con il sostegno del Card. Michele Pellegrino, Arcivescovo di Torino. Fin dall’inizio, è stata una comunità ecumenica, con membri appartenenti a diverse Chiese cristiane. Nel 1973, i primi membri hanno emesso i voti, consolidando il loro impegno nella vita monastica.

Situata a Magnano, in provincia di Biella, la comunità ha vissuto una crescita e un’espansione che l’ha portata a stabilirsi in altri luoghi, come il Monastero di San Masseo ad Assisi. Questo monastero, originariamente fondato nell’XI secolo, è stato restaurato dalla comunità di Bose circa dieci anni fa.

Il 29 luglio 2023, la Comunità monastica di Bose è stata eretta come Monastero sui iuris di diritto diocesano, sotto la vigilanza del Vescovo di Biella, che ha approvato le sue Costituzioni. La comunità si compone di uomini e donne che vivono la radicalità evangelica nel celibato e nella vita comune, seguendo la Regola di Bose e ispirandosi alla tradizione monastica d’Oriente e d’Occidente. La loro vita è caratterizzata dalla semplicità, dalla preghiera e dal lavoro, senza opere proprie se non quella di vivere secondo gli insegnamenti di Gesù Cristo.

La Comunità monastica di Bose ha anche una lunga tradizione di coltivazione della terra, che include la cura di vigneti e uliveti. Da oltre 50 anni, le monache benedettine hanno coltivato un vigneto che ora è curato dalle sorelle di Bose.
Nel Monastero di San Masseo ad Assisi, vengono prodotti vini come l’Assisi Grechetto DOP Bio e il Masseo Assisi Grechetto DOP Bio, entrambi ottenuti da uve di Grechetto della varietà Todi. Questi vini sono il risultato di una cura meticolosa, con ogni grappolo selezionato e raccolto a mano.

Dal vigneto e dall’uliveto del monastero nascono inoltre il vino bianco Quam bonum e gli oli extravergine di oliva Santa Scolastica e Moraiolo. Quam bonum è un vino secco ben fruttato, ottenuto dalle uve bianche Malvasia, Trebbiano e Garganega, coltivate nel vigneto del monastero e vendemmiate a mano, che rappresenta una tradizione di oltre cinquant’anni.