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Perfetto con carni rosse alla griglia, selvaggina, brasati, spezzatini e formaggi stagionati. Si abbina magnificamente a piatti strutturati come ossobuco, gulasch, agnello arrosto e pappardelle al ragù di cinghiale. Ottimo anche da meditazione, grazie alla complessità che esprime dopo qualche anno di affinamento in bottiglia.
Vendemmia manuale e uve diraspate e fermentate in acciaio inox a temperatura controllata, con macerazione prolungata sulle bucce per estrarre colore, aromi e struttura. Il vino svolge fermentazione malolattica, poi affina per 18 mesi in barrique e botti grandi, prima di un ulteriore riposo in bottiglia.
Il Lagrein Riserva Praepositus Valle Isarco DOC dell’Abbazia di Novacella si distingue per i vigneti selezionati situati tra i 400 e i 500 metri di altitudine, esposti a sud e sud-ovest sui pendii più ripidi della Valle Isarco. I suoli, di origine morenica, combinano ghiaie grossolane, sabbie fitte e frammenti di porfido, assicurando un drenaggio eccellente e sollecitando la vite a radicare in profondità. Questa matrice, povera di sostanza organica ma ricca di minerali come ferro, magnesio e silice, conferisce al Lagrein Riserva struttura e complessità, con note intense di frutti di bosco, spezie dolci e un retrogusto marcatamente minerale. L’escursione termica significativa tra giorno e notte, insieme alla ventilazione costante, favorisce l’accumulo di antociani e tannini, donando al vino un colore profondo, una tessitura tannica setosa e una straordinaria capacità di invecchiamento.
Il Lagrein Riserva Praepositus 2021 dell’Abbazia di Novacella ha ottenuto valutazioni eccellenti: 94 punti da James Suckling, 93 punti da Wine Enthusiast, 93 punti da Vinous e 92 punti da Falstaff. Un rosso di struttura e profondità, celebrato per intensità, eleganza e capacità di evoluzione nel tempo.
Color rosso rubino profondo con riflessi violacei. Al naso si apre con note intense di mora, prugna, cioccolato fondente, tabacco e spezie dolci. In bocca è potente ma equilibrato, con tannini vellutati, acidità ben integrata e un finale lungo e persistente, dai richiami fruttati e balsamici
L’Abbazia di Novacella, fondata nel 1142 dal vescovo Artmanno di Bressanone e benedetta da Papa Innocenzo II un anno dopo, sorge lungo antichi percorsi alpini come tappa per pellegrini. Ridotta in cenere nel 1190 e risorta in stile romanico, rifiorisce tra gotico, barocco e rococò con straordinaria arte e cultura . Dal 1142 la produzione vinicola è continuativa, rendendo la sua cantina tra le più antiche d’Europa. Dopo la soppressione nel 1807 e il ritorno nel 1816, l’azienda è oggi riferimento enoturistico, spirituale e culturale in Valle Isarco, coltivando principalmente bianchi autoctoni come Sylvaner, Müller-Thurgau, Kerner e Riesling.
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